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O tello… o io!

UNICA DATA 3 Aprile 2024
FRANCESCO PAOLANTONI

O tello… o io!

UNICA DATA

Una serata filo… drammatica che racconta le disavventure di una compagnia amatoriale intenta a fare le prove di uno spettacolo che debutterà la sera successiva.

Il testo scelto dal regista è: Otello. Il primo atto si sviluppa tra tentativi di prove, deliranti discussioni tra attori, dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione sull’assenza imprevista del protagonista che avrebbe dovuto interpretare Otello: l’unica soluzione è che il regista stesso dovrà interpretare il protagonista senza conoscerne la parte.

Nel secondo atto le discussioni e gli strambi eventi dei camerini si intrecciano con l’impietosa messa in scena dello spettacolo.

Il finale oltre ad essere imprevedibile non è neanche un vero finale…

Di: Francesco Paolantoni
Con: Stefano Sarcinelli, Arduino Speranza, Raffaele Esposito, Viola Forestiero, Felicia Del Prete
Regia: Francesco Paolantoni

Nuttata ‘e sentimento

10 e 11 Febbraio
Pino Mauro

Nuttata ‘e sentimento

Pino Mauro è sulla scena con la cantante Rosa Miranda che insieme all’attore, Roberto Del Gaudio svilupperanno la trama della narrazione accompagnati da quattro musicisti, diretti dal maestro Marino Bellopede.

Il nuovo spettacolo di Pino Muro e’ realizzato da un intreccio di canzoni classiche napoletane, canzoni di giacca, racconti e monologhi brevi che sviluppano una suggestiva narrazione, oltre che della vita del cantante, anche della storia della citta’ con le sue sofferenze e le sue numerose espressioni culturali .

Un’esistenza agli estremi, quella del Re della Sceneggiata, attraversata da clamorosi successi e altrettante clamorose disavventure. La storia di Pino Mauro, che artisticamente raggiunge il successo già nel 1956, si intreccia con un pezzo della storia della città di Napoli, per descrivere un’epoca affascinante e suggestiva.

Quando Pino Mauro è un adolescente, Napoli è una città lacerata, sfigurata, impoverita.

La sua casa viene raccontata e etichettata come una cupa e famelica “Napoli milionaria”, come il luogo dove si svende “La pelle”, e in cui “Gesù, fate luce” non è soltanto un ripetitivo adagio popolare. Per troppi, il concetto costante è uno soltanto: “Il mare non bagna Napoli”. A quel dolore sociale Pino Mauro reagisce con vigore e intuito. Sa cantare e intrattenere la platea come pochi. È minorenne quando al Teatro del Popolo interpreta il primo di decine di hit: “Ddoje stelle so’ cadute”. Un cult già affidato in precedenza a Sergio Bruni, suo speciale compaesano. Al termine di una cerimonia sul lungomare di via Caracciolo, lo avvicina un audace discografico della Fonit Cetra e gli propone un contratto. Mauro, poco dopo, registra “Nuttata ‘e sentimento”. E, per la Piedigrotta Giba, interpreta “Ammore amaro”. Agli inizi degli anni Sessanta, poi, sbanca con “Malufiglio” e “Core e lacreme”.

Tra fatti familiari e vicende di cronaca, brani polizieschi e storie di malavita (come quelle portate al cinema: “Onore e guapparia”, “I figli non si toccano”), che tanto affascinano persino il regista americano Quentin Tarantino, Mauro è pronto a intonare pezzi che compongono un singolare puzzle del Novecento. Da ’A sfida” – proprio così s’intitola pure il memorabile esordio alla macchina da presa di Francesco Rosi – a “’O fuorilegge”, da “’O motoscafo” a “Calibro 9”, ’O bene mio”, “Nun t’aggia perdere”, “Era de maggio” e “Tammurriata nera”. Evocando la città che lo battezzò nuova star della canzone e la città moderna. Incattivita, spietata, matrigna. Titoli che sono il chiaroscuro di un golfo vesuviano sempre pronto a esplodere e sorprendere.

Le canzoni vengono raccontate duettando con la voce di Rosa Miranda e, con l’ ineguagliabile istrionicita’ di Del Gaudio, che e’ anche un virtuoso cantante: un recital intimo, sorta di vorticoso memoriale-musicale.

Oltre ai brani citati, che fanno parte della vita e del repertorio di Pino Mauro, l’impalcatura di “Nuttata ‘e sentimento” si fonda, in parallelo, su alcuni classici della canzone napoletana, brani immortali di V. Russo, L. Bovio, di R. Viviani, di S. Di Giacomo, ed anche un omaggio a Pino Daniele.

Balcone a tre piazze

UNICA DATA 28 Novembre
Biagio Izzo

Balcone a tre piazze

Napoli. Antivigilia di Natale. Un’insolita bufera ha interrotto tutti i collegamenti col resto dell’Italia.

A causa della bufera, Alfredo ha dovuto rinunciare a un viaggio con la moglie, con cui è separato da sei mesi, un viaggio in cui sperava di riallacciare i rapporti con lei.


Mentre è da solo in casa, sente bussare al balcone. Un uomo infreddolito gli chiede di farlo entrare. È Riccardo, l’amante della signora a fianco. È dovuto scappare sul cornicione perché, a causa della tempesta, il marito è tornato a casa prima del previsto. La signora a fianco, però, è Elis, nuova e giovane moglie venezuelana di Michele, amico e vicino di Alfredo.


Alfredo, il giorno prima della vigilia di Natale si ritroverà a vivere una favola al contrario. Sarà, infatti, costretto a coprire la tresca di Elis ai danni del suo amico Michele, spacciando Riccardo per suo cugino.

Dovrà recuperare il rapporto con sua moglie. E dovrà anche fronteggiare Ciro, un rapinatore capitato anch’egli sul suo balcone per scappare dall’appartamento in cui si era introdotto.


La bufera inaspettata, insomma, ha sconvolto i piani di tutti i personaggi, che si trovano a vivere una vigilia di Natale piena di equivoci.

Di: Mirko Setaro
Con: Mario Porfito, Carla Ferraro, Roberto Giordano, Adele, Vitale, Ciro Pauciullo
Musiche: Antonio Caruso
Costumi: Federica Calabrese
Scene: Massimo Comune
Luci: Luigi Raia
Produzione esecutiva: Giacomo Monda
Regia: Pino L’Abbate

 

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Un grave lutto ha colpito la famiglia del Teatro Totò.
Dopo aver combattuto strenuamente e con serena accettazione contro una malattia difficile da debellare, alle cinque di questa mattina è scomparso a soli 37 anni Salvatore Liguori.
Figlio del direttore artistico dello storicizzato spazio di Foria, Gaetano Liguori e a sua volta attento e passionale direttore dell’Accademia delle Arti Teatrali- Teatro Totò, Salvatore lascia la moglie e un figlio di tre anni.
Da sempre vicino al Teatro Totò, nella vita, oltre che per la sua intensa attività legata al mondo dello spettacolo e della formazione teatrale, Salvatore Liguori si è messo in luce anche come valente e apprezzato fotografo professionista diviso tra le immagini del palcoscenico e la vita di tutti i giorni. Recentemente nel reparto del Cardarelli dove era ricoverato, tra le tante, aveva pure ricevuto la visita dell’attore Stefano De Martino subito trasformata in un momento di benefica distrazione per tutti i degenti della struttura.